Ogni 27 gennaio si svolge la Giornata della Memoria.
Un giorno in cui ricordiamo con maggiore attenzione lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Ne abbiamo parlato anche a Scuola.
Naturalmente, per affrontare temi così importanti e delicati, è necessario tenere conto della giovane età dei nostri bambini e bambine. Ma abbiamo cercato di trasmettere loro, attraverso semplici parole e azioni, l’importanza del vivere in armonia con sé stessi e gli altri.
Nel corso della mattinata, abbiamo letto insieme la Storia di Vera, scritta e illustrata da Gabriele Clima e pubblicata da Edizioni San Paolo.

Storia di Vera
Tre sorelle, Vera, Anna e Sara, vengono portate in un campo di concentramento.
Le ragazze sono in compagnia della madre e ascoltano i discorsi degli adulti: sono li perché qualcuno pensa che siano diverse.
Cosa vuol dire essere diversi? Ognuno è diverso dall’altro, ma allo stesso tempo, siamo tutti esseri umani.
Le ragazze non capiscono, ma il fatto di essere insieme dà loro molta forza.
Nel campo c’è qualcuno che le reputa fortunate, sono arrivate da poco e la guerra dura ormai da tanto tempo, perciò la speranza che presto avrà una fine aleggia nell’aria, sussurrata, appena accennata.
Le giornate sono gelide e fredde ed è proprio per questo che Anna si ammala. Vera chiede aiuto ai soldati, vorrebbe solo una coperta per la sorella, ma viene derisa.
La mancanza di cure porta Anna alla morte solo tre giorni dopo.
Il vento aveva accolto il convoglio che aveva portato le sorelle nel campo di concentramento. È sempre il vento a raccogliere l’anima di Anna, il vento a riportare alla memoria di Vera le parole della sorella: “Hai un cuore grande”.
Ed è proprio pensando a queste parole che Vera ogni notte sogna di dare un pezzo del suo cuore ai soldati, a quei soldati dal cuore freddo, o forse inesistente, un cuore che scalda, che scioglie il gelo, un cuore che più viene donato più cresce, e diventa sempre più grande!
Quanto sarebbe bello se si potesse davvero regalare un pezzo di cuore a chi non lo ha più!
Un giorno, però, il vento smise di soffiare. Forse fu Anna a dirglielo, tutti si riversarono nel campo e videro arrivare una fila di camion verdi da cui scesero dei soldati, degli angeli come li chiama Gabriele Clima, con una stella rossa sul cappello.
Degli angeli che finalmente tolsero le recinzioni di filo spinato e fecero salire tutti sui camion. Finalmente su quel campo tornarono a sbocciare i fiori!

Un libro toccante e poetico che è rimasto nel cuore dei nostri bambini. Siamo sicuri vorranno raccontarvi questa storia non appena torneranno a casa.
Le riflessioni che ne possono scaturire sono numerose.
Le storie ci permettono di raccontare temi così profondi, con uno sguardo diverso, ma forse più attento.
Leggiamo ai bimbi storie come quella di Vera, storie che ci facciano ricordare, che non ci facciano dimenticare, che ci trasmettano la voglia di donare un pezzo del nostro cuore a chi forse lo ha perso, a chi ha il cuore freddo, a chi pensa che la diversità sia qualcosa da distruggere e combattere.
Tra storia e riflessione
Con la legge n. 211 del 20 luglio 2000, l’Italia ha istituito il “Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”, giornata che ricorre ogni 27 gennaio, data scelta simbolicamente poiché in quel giorno, nel 1945, furono abbattuti i cancelli dei campi di Auschwitz e il mondo intero si trovò di fronte agli orrori e ai crimini commessi dal nazifascismo.
L’istituzione di questa ricorrenza si fonda sulla volontà di tenere viva la memoria storica e la riflessione sulla Shoah e sulle persecuzioni che hanno colpito, prima e durante il secondo conflitto mondiale, il popolo ebraico, deportati militari, Rom e Sinti, Testimoni di Geova, omossessuali, persone con disabilità e oppositori del regime e del progetto di sterminio.
Sono milioni gli esseri umani che sono stati privati della loro dignità e dei loro diritti sociali, civili e politici, delle loro stesse vite.
La Scuola è l’ambiente in cui si formano la coscienza e la sfera valoriale di ogni individuo, attraverso il confronto con la ricchezza delle diversità culturali. La Scuola ha gli strumenti per porsi a contrasto di questi fenomeni e per trasmettere l’importanza di opporsi a ogni discriminazione, sia essa religiosa, etnica o razziale.
Riflettere su questi temi, almeno una volta all’anno, è fondamentale.
Prendiamoci il tempo per ricordare e aderiamo alle iniziative che il nostro territorio ci offre.
Questa sera si terrà la presentazione del libro “SHALOM” di Giorgio Spiller in diretta You Tube sul canale ufficiale del Comune di Colceresa: https://www.youtube.com/channel/UCblaiPjpnt0YxHbTB6m7rBQ
“Un paese di montagna accoglie nel 1941 un gruppo di ebrei internati. Per due anni vivranno a stretto contatto con la popolazione travolta dalla guerra e in procinto di entrare nella Resistenza, ne condivideranno le privazioni nella quotidianità, creando legami destinati a durare nel tempo.
Una storia di profonda umanità che rischiava l’oblio, e che un paziente e capillare lavoro di recupero ha riportato in luce.”