Ogni 27 gennaio si svolge la Giornata della Memoria.
Il ricordo è importante per fissare eventi e valori. Ed è importante ricordare sin da piccoli.
Per questo, ogni anno, ogni 27 gennaio, a Scuola parliamo della Giornata della Memoria.
C’è un toccante racconto che ci aiuta a presentare questi tragici eventi ai bambini e alle bambine.
Si tratta della Storia di Vera, scritta e illustrata da Gabriele Clima e pubblicata da Edizioni San Paolo, un libro che racconta, a misura di bambino, il dramma della Shoah.
Attraverso semplici parole e azioni possiamo trasmettere ai piccoli l’importanza del vivere in armonia con sé stessi e gli altri.
I bambini ci stupiscono sempre e i loro disegni, ispirati dal racconto della Storia di Vera, ogni anno ci colpiscono. Arrivano dritti al punto e aiutano anche noi adulti a fermarmi e ricordare.
L’occasione per i più grandi è anche un invito a teatro.
Il Comitato Cultura Colceresa, in occasione della Giornata della Memoria, propone lo spettacolo teatrale “L’ombra del silenzio”, a cura del gruppo teatrale Panta Rei.
L’appuntamento è per domani, sabato 28 gennaio 2023 alle ore 20:30 presso la sala parrocchiale di Mure di Colceresa.
Continuate la lettura per un breve approfondimento sulla Giornata della Memoria.





Storia di Vera
Tre sorelle, Vera, Anna e Sara, vengono portate in un campo di concentramento.
Le ragazze sono in compagnia della madre e ascoltano i discorsi degli adulti: sono li perché qualcuno pensa che siano diverse.
Cosa vuol dire essere diversi? Ognuno è diverso dall’altro, ma allo stesso tempo, siamo tutti esseri umani.
Le ragazze non capiscono, ma il fatto di essere insieme dà loro molta forza.
Nel campo c’è qualcuno che le reputa fortunate, sono arrivate da poco e la guerra dura ormai da tanto tempo, perciò la speranza che presto avrà una fine aleggia nell’aria, sussurrata, appena accennata.
Le giornate sono gelide e fredde ed è proprio per questo che Anna si ammala. Vera chiede aiuto ai soldati, vorrebbe solo una coperta per la sorella, ma viene derisa.
La mancanza di cure porta Anna alla morte solo tre giorni dopo.
Il vento aveva accolto il convoglio che aveva portato le sorelle nel campo di concentramento. È sempre il vento a raccogliere l’anima di Anna, il vento a riportare alla memoria di Vera le parole della sorella: “Hai un cuore grande”.
Ed è proprio pensando a queste parole che Vera ogni notte sogna di dare un pezzo del suo cuore ai soldati, a quei soldati dal cuore freddo, o forse inesistente, un cuore che scalda, che scioglie il gelo, un cuore che più viene donato più cresce, e diventa sempre più grande!
Quanto sarebbe bello se si potesse davvero regalare un pezzo di cuore a chi non lo ha più!
Un giorno, però, il vento smise di soffiare. Forse fu Anna a dirglielo, tutti si riversarono nel campo e videro arrivare una fila di camion verdi da cui scesero dei soldati, degli angeli come li chiama Gabriele Clima, con una stella rossa sul cappello.
Degli angeli che finalmente tolsero le recinzioni di filo spinato e fecero salire tutti sui camion. Finalmente su quel campo tornarono a sbocciare i fiori!

Un libro toccante e poetico che è rimasto nel cuore dei nostri bambini. Siamo sicuri vorranno raccontarvi questa storia non appena torneranno a casa.
Le riflessioni che ne possono scaturire sono numerose.
Le storie ci permettono di raccontare temi così profondi, con uno sguardo diverso, ma forse più attento.
Leggiamo ai bimbi storie come quella di Vera, storie che ci facciano ricordare, che non ci facciano dimenticare, che ci trasmettano la voglia di donare un pezzo del nostro cuore a chi forse lo ha perso, a chi ha il cuore freddo, a chi pensa che la diversità sia qualcosa da distruggere e combattere.
Tra storia e riflessione
Con la legge n. 211 del 20 luglio 2000, l’Italia ha istituito il “Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”, giornata che ricorre ogni 27 gennaio, data scelta simbolicamente poiché in quel giorno, nel 1945, furono abbattuti i cancelli dei campi di Auschwitz e il mondo intero si trovò di fronte agli orrori e ai crimini commessi dal nazifascismo.
L’istituzione di questa ricorrenza si fonda sulla volontà di tenere viva la memoria storica e la riflessione sulla Shoah e sulle persecuzioni che hanno colpito, prima e durante il secondo conflitto mondiale, il popolo ebraico, deportati militari, Rom e Sinti, Testimoni di Geova, omossessuali, persone con disabilità e oppositori del regime e del progetto di sterminio.
Sono milioni gli esseri umani che sono stati privati della loro dignità e dei loro diritti sociali, civili e politici, delle loro stesse vite.
La Scuola è l’ambiente in cui si formano la coscienza e la sfera valoriale di ogni individuo, attraverso il confronto con la ricchezza delle diversità culturali. La Scuola ha gli strumenti per porsi a contrasto di questi fenomeni e per trasmettere l’importanza di opporsi a ogni discriminazione, sia essa religiosa, etnica o razziale.
Riflettere su questi temi, almeno una volta all’anno, è fondamentale.
Prendiamoci il tempo per ricordare e aderiamo alle iniziative che il nostro territorio ci offre.