I primi mesi del 2020 hanno ridefinito le nostre abitudini quotidiane, questo ha avuto ripercussioni sul nostro corpo e sulla nostra mente. I cambiamenti che abbiamo vissuto e con i quali continuiamo a confrontarci hanno risvolti soprattutto emotivi, che i più piccoli percepiscono e assimilano immediatamente.

La mancata possibilità di interagire con i compagni, di confrontarsi con con gli altri, di giocare insieme, di fare esperienza in gruppo, ha portato molti bambini a modificare il proprio percorso di crescita autonoma.
Al centro di ogni obiettivo educativo non vi è, infatti, il mero risultato finale, ma l’intero percorso, l’analisi di cosa succede passo passo, di come il piccolo affronta la propria crescita, al fine di sviluppare un’autonomia sempre maggiore.

L’autonomia e la conoscenza del proprio corpo

L’aspetto educativo della conoscenza e della cura del proprio corpo è alla base di questa autonomia; si permette al bambino di scoprire la dimensione dell’intimità, di ascoltarsi e di fare nuove esperienze senza paura, senza costrizioni o punizioni.
E il tutto parte, molto spesso, con un primo passaggio fondamentale per la crescita: l’addio al pannolino.

Ancora oggi è oggetto di studio e dibattito la metodologia più adatta a far sì che il passaggio dal pannolino al gabinetto sia privo di traumi. Pediatri e pedagogisti concordano, però, sull’importanza di questo processo educativo, che non dovrebbe essere affrontato all’ultimo momento.
Togliere il pannolino non dev’essere un problema da prendere in considerazione solo qualche mese prima dell’entrata nella scuola dell’infanzia. Non ci vuole fretta, si tratta di un processo graduale, che va affrontato con impegno e consapevolezza perché i vantaggi per il bambino sono innegabili sotto molti punti di vista.

Come favorire l’esperienza?

Al centro c’è sempre il bambino, con i suoi bisogni, i suoi tempi e le sue caratteristiche uniche di sviluppo. Insegnare la minzione e la defecazione significa porre attenzione alla conoscenza e alla cura del proprio corpo e favorire in maniera sostanziale lo sviluppo dell’autonomia. Una sicurezza acquisita che porta risvolti positivi nell’interazione umana con gli altri.

L’esperienza sensoriale corporea permette al bambino di acquisire competenze utili per muoversi nell’ambiente che lo circonda con sicurezza. Pensiamo alle sensazioni di caldo e freddo, di asciutto e bagnato, pensiamo ai gesti che compiamo quando è il momento del bagnetto, quando è l’ora di vestirlo e anche quando è l’ora di cambiare il pannolino: si tratta di occasioni per accompagnare il bambino, tramite carezze e giochi, alla scoperta del contatto con il proprio corpo. In questo modo, spiegando al piccolo cosa succede, viene favorito lo sviluppo di una relazione sana e profonda con il proprio corpo e con il proprio sé.

Il passaggio al vasino o al gabinetto è una fase delicata, unica per ogni bambino, e che richiede diversi approcci educativi.

I genitori, a stretto contatto con il loro piccolo, imparano a riconoscere i segnali che indicano che il bambino si sta preparando per fare cacca e pipì. Si tratta di segnali che aiutano a rendere l’utilizzo del vasino o del gabinetto una abitudine.
Perché non provare a rendere questo tempo un tempo giocoso, trascorso con mamma e papà sul gabinetto, magari con qualche libro a disposizione?

Ed eccoci quindi ai nostri consigli!
Pronti a rendere il passaggio dal pannolino al vasino una storia da raccontare?

Alcuni consigli di lettura per affrontare il pannolino

Aiuto, mi scappa! Dov’è il vasino?

A coniglio scappa… ma, che fare?

Correre in bagno, e in fretta, senza più aspettare!

Coniglio, però, non è l’unico a cui scappa, altri amici la devono fare!

Età di lettura: da 2 anni.

Io vado!

Per uccellino è arrivato il momento di lasciare il nido. In famiglia tutti hanno qualche cosa per lui, tutti lo incoraggiano e lo accompagnano con piccoli gesti affettuosi: “Mettiti il maglione che potrebbe fare freddo”, “Eccoti dei biscotti se ti viene fame”, “Portati la torcia se per caso torni tardi”, “Mettiti il mio cappello che potrebbe esserci il sole”.
C’è posto anche per un ombrellino, un libro come antidoto contro la noia e una radio per avere compagnia. E così, ben equipaggiato, uccellino si avvia tutto solo all’avventura. Ma dov’è diretto?
Una storia lieve con un finale a sorpresa per accompagnare le prime esperienze di autonomia dei piccoli.

Età di lettura: da 3 anni.

No, il vasino no!

Il piccolo Gaspare si trova davanti a un gran dilemma: continuare a fare pupù nel pannolino (e non poter giocare con il fratello Simone) oppure decidersi a prendere in considerazione il vasino.
Mamma e papà fanno del loro meglio per convincerlo, ma sulle prime sembra che quello strano oggetto non ispiri a Gaspare la minima fiducia.
Però, dopo averci giocato un po’ (complice anche il gatto di casa) Gaspare si concede un esperimento. E finalmente il successo arriva! Tutti in famiglia sono entusiasti. Tranne, ovviamente Simone.

Età di lettura: da 3 anni.

L’isola delle cacche

A tre anni è difficilissimo separarsi dalla propria cacca.
Quell’enorme vortice dentro il water non fa pensare nulla di buono sul luogo dove vada a finire.
Per dispetto Teo rinvendica un suo sacrosanto diritto: “La cacca è mia e la gestisco io!”. E se invece tutte le sue cacche finissero in un posto sicuro…? Allora sì… potrebbe farla tranquillamente!

Età di lettura: da 5 anni.

E, infine, ricordiamo che i bambini imitano i nostri comportamenti, soprattutto quelli di mamma e papà!
Lasciamo che di tanto in tanto ci osservino e non ci sarà bisogno di tante spiegazioni!

Ascoltiamo i nostri piccoli, osserviamo la loro regolarità, le loro parole, i loro gesti.
Non spaventiamoci per gli “incidenti” di percorso, ma con pazienza cerchiamo di proseguire sulla strada dell’autonomia, e il pannolino sarà solo un lontano ricordo.